Dopo mesi di attesa, con un decreto pubblicato il 26 agosto scorso sulla Gazzetta Ufficiale (clicca sul link per scaricare il decreto 😀 ), finalmente ha preso il via la fase applicativa del Piano olivicolo nazionale, lanciato con la legge 91/2015. Il Piano olivicolo, che ha una dotazione di 32 milioni di euro, cui potrebbero aggiungersi fondi regionali e dai Psr, non finanzia operazioni di investimento materiale eseguite dalle singole imprese, come, ad esempio, i progetti di nuovi impianti o di razionalizzazione di quelli esistenti. Per tali operazioni, probabilmente, ci sarà da attendere le decisioni che saranno assunte dalle singole Regioni.Il finanziamento pubblico sarà indirizzato invece a interventi orizzontali e di sistema, ad esempio ricerca e sviluppo, promozione e valorizzazione, recupero variatale, ecc.
Destano sicuramente interesse i sostegni volti alla partecipazione delle imprese ai regimi di qualità certificata, ma anche quelli per i progetti realizzati dalle reti di impresa e, soprattutto, le operazioni finalizzate a favorire l’accesso al credito, la concentrazione della produzione in op e aop e il consolidamento delle relazioni contrattuali.
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