La Commissione Europea ha proposto di aumentare l’accesso dell’olio d’oliva tunisino nell’UE, come misura temporanea per aiutare l’economia di Tunisi a riprendersi dai colpi inferti dal terrorismo al settore turistico. Il provvedimento autorizza, fino alla fine del 2017, l’incremento di 35.000 tonnellate del contingente di esportazioni a dazio zero per l’olio d’oliva fissato in 56.700 tonnellate dagli accordi già in vigore.
La Commissione ha intenzione di aprire la quota supplementare, che si attiverà solo una volta esaurito il contingente già accordato, dall’1 gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2017. Ha quindi bisogno di un via libera piuttosto celere da Consiglio e Parlamento, che dovranno esaminare la proposta nelle prossime settimane. L’iniziativa precede l’avvio di negoziati commerciali tra UE e Tunisia, previsto per ottobre, che dovrebbe portare a ulteriori liberalizzazioni nel settore agricolo.
Le reazioni, soprattutto da parte italiana, non si sono fatte attendere: «La proposta della Commissione europea, seppur lodevole nell’intento di solidarietà, così come presentata potrebbe rappresentare un grave danno per l’olivicoltura italiana e del sud Europa» ha detto l’eurodeputato Giovanni La Via. «Aspettiamo la proposta in Parlamento – ha proseguito La Via – e posso sin da ora confermare che ci batteremo per la sua modifica, cercando la maggioranza parlamentare necessaria per tutelare i nostri imprenditori e i nostri consumatori. Chiederemo la riduzione della quota e, inoltre, l’inserimento di clausole di reciprocità, per far si, quanto meno, che i produttori tunisini rispettino le nostre regole tese ad assicurare gli standard di qualità e di produzione europei».